Clean Beauty, più che una tendenza?

Clean Beauty è la nuova parola chiave del settore cosmetico. Tuttavia, non si tratta solo di una tendenza passeggera, ma piuttosto di un vero e proprio movimento. Fondamentalmente, Clean Beauty non è una denominazione regolamentata come “cosmetici biologici” o “cosmetici naturali”. Sono quindi i produttori stessi a decidere quale filosofia seguire e come definire individualmente questo concetto.

Nel settore, Clean Beauty spesso indica prodotti cruelty-free, privi di determinati ingredienti controversi o sospettati di avere effetti negativi sull’ambiente e sulla nostra salute. Infatti, noi e la nostra pelle siamo sempre più esposti, nella vita quotidiana, a fattori di stress come i raggi UV, lo stress ossidativo e l’inquinamento atmosferico. Tutto ciò porta frequentemente a un aumento della sensibilità cutanea. La pelle sensibile è dunque diventata oggi un tema più rilevante persino dell’anti-age.

Il termine “clean” in Clean Beauty non significa “migliore di”, bensì “privo di”. Clean Beauty non vuol dire “naturale”, “vegano” o “senza ingredienti sintetici”, ma rappresenta un orientamento utile durante gli acquisti. È un’indicazione che i produttori moderni stanno sviluppando una nuova consapevolezza su ciò che applichiamo sul nostro corpo e che assorbiamo attraverso la pelle, il nostro organo più grande. Non sorprende, quindi, che possiamo assorbire anche sostanze nocive attraverso di essa. Fortunatamente, sempre più consumatori iniziano a riflettere sulla propria skincare routine e sugli ingredienti contenuti nei prodotti che utilizzano, chiedendo maggiore trasparenza e sostenibilità da parte dell’industria cosmetica. Clean Beauty rappresenta un passo importante verso una routine di cura più consapevole e sicura, contribuendo a sviluppare maggiore attenzione verso i cosmetici e i loro ingredienti.